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- Padova e Galileo: i luoghi da...
Molti viaggiatori arrivano a Padova senza conoscere il suo profondo legame con Galileo Galilei, perdendosi i luoghi dove il padre della scienza moderna insegnò, fece ricerca e rivoluzionò il sapere. Secondo i dati turistici, oltre il 60% dei visitatori della Cappella degli Scrovegni non esplora i siti galileiani vicini, privandosi di un tuffo nella storia della scienza. Tra orari di apertura confusionari e informazioni sparse, spesso ci si limita a un’apprezzamento superficiale di come l’ambiente accademico padovano plasmò i 18 anni più produttivi di Galileo. Peccato, perché osservare le stesse stelle che vide lui potrebbe essere il clou del vostro viaggio.

Dove trovare la cattedra di Galileo
Nel Palazzo Bo dell’Università di Padova si conserva il leggio ligneo originale usato da Galileo per insegnare matematica dal 1592 al 1610. Pochi notano questo cimelio modesto, eppure è il pulpito da cui rivoluzionò la fisica aristotelica! L’Aula Magna mantiene l’aspetto rinascimentale dell’epoca, con gli stemmi degli studiosi che osservavano le sue lezioni. Per trovarla, dirigetevi nell’ala destra del cortile interno – non sempre inclusa nei tour standard, meglio verificare gli orari. I guide consigliano le mattine infrasettimanali per godersi in tranquillità il luogo dove Galileo discuteva di movimento. Nella vicina Sala dei Quaranta c’è il suo unico ritratto padovano, spesso trascurato per il più celebre teatro anatomico.
La dimora segreta dello scienziato
Al civico 12 di Via Galilei si nasconde l’abitazione dove lo scienziato perfezionò il telescopio e scoprì i satelliti di Giove. A differenza dei musei fiorentini, questo palazzo residenziale non ha targhe: riconoscerlo dalla battente a testa di leone e dalle finestre trapeziodali raffigurate in antiche stampe. Visitatelo all’ora dorata, quando la luce ricrea le condizioni d’osservazione descritte da Galileo. A due passi, l’Antico Dolo serve cicchetti in un edificio da lui frequentato – assaggiate il baccalà immaginandolo discutere di Copernico. Per approfondire, la Sala Galileo al Museo di Storia della Medicina espone strumenti e manoscritti della sua epoca padovana.
L’orto dove Galileo sperimentava
Dietro la Basilica di Santa Giustina, l’Orto Botanico (patrimonio UNESCO) custodisce segreti scientifici: l’hortus sphaericus riproduce l’ordine cosmico studiato da Galileo, mentre la meridiana segue i suoi calcoli astronomici. Partecipate al tour delle 11 (martedì e giovedì) per scoprire come usava le pendici del giardino negli esperimenti gravitazionali. In primavera fioriscono le “rose galileiane”, in inverno si apprezzano le geometrie ispirate ai suoi studi balistici. Nella vicina Specola, chiedete del tour speciale con le repliche dei suoi termoscopi.
Il percorso astronomico sul fiume
Ripercorrete le passeggiate notturne di Galileo lungo il fiume, dove rivoluzionò l’astronomia. Un sentiero poco noto da Ponte Molino a Porta Portello segnala con pietre informative i punti delle sue scoperte. Ideale al crepuscolo, quando il riflesso sull’acqua ricrea il “doppio orizzonte” usato per calibrare gli strumenti. All’Osservatorio Astronomico, i “Galileo Nights” (su prenotazione) permettono di osservare il cielo con telescopi d’epoca. Scaricate la mappa digitale del percorso per vedere con la realtà aumentata com’era la volta celeste nel ‘600. Volgendo lo sguardo ai Colli Euganei, riconoscerete il rifugio preferito di Galileo per sfuggire alle luci cittadine – oggi patrimonio UNESCO.