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Il recente restauro degli affreschi del Battistero di Padova ha suscitato meraviglia ma anche frustrazione tra i visitatori. Sebbene i capolavori del '300 di Giusto de' Menabuoi risplendano di nuova luce, il 78% dei turisti riferisce di aver perso dettagli chiave a causa dei tempi di visita ridotti e del sistema di prenotazione complesso. Gli amanti dell'arte si trovano davanti a una scelta difficile: unirsi a tour affollati che non permettono di apprezzare i dettagli, o navigare tra siti web obsoleti con informazioni pre-restauro. Questi affreschi rappresentano uno dei cicli pittorici medievali più completi d'Italia, eppure molti visitatori non ne colgono l'importanza storica.

Come visitare il Battistero senza stress: orari e consigli
Dopo il restauro, la gestione dei visitatori privilegia la conservazione: i turni di 20 minuti possono risultare frettolosi. Gli esperti consigliano la fascia 11:30-12:30, quando i gruppi scolastici sono a pranzo e la luce naturale illumina il Giudizio Universale. A differenza del Duomo di Firenze, a Padova vengono rilasciati biglietti last-minute alle 8:15. Portate un piccolo specchio per ammirare i dettagli del soffitto senza sforzo e scaricate l'app ufficiale con tour virtuali. Chi ha difficoltà motorie troverà scale antiche ma con nuovi gradini antiscivolo.
Scoperte emerse dal restauro: dettagli inediti
Il decennale lavoro di restauro ha rimosso secoli di fuliggine e ridipinture, svelando dettagli sorprendenti. Oltre al Cristo Pantocratore, gli esperti hanno identificato tre diverse dorature nell'aureola, rivelando tecniche medievali. Nel affresco della Natività, imaging a infrarossi ha mostrato che Menabuoi inizialmente dipinse Giuseppe con un bastone, poi modificato in candela. Storici dell'arte locali organizzano seminari con proiezioni prima/dopo al Palazzo del Monte. Al vicino Centro multimediale della Cappella degli Scrovegni (incluso nei biglietti combinati) si può vedere il documentario sul restauro alle 16.
Itinerario alternativo: gemme nascoste di Padova
Per approfondire l'esperienza, visitate due siti poco conosciuti ma strettamente legati al Battistero: il Museo Diocesano (aperto il giovedì) conserva i sinopie originali, mentre l'Oratorio di San Michele mostra affreschi coevi di Altichiero. Un suggestivo percorso pedonale lungo Vicolo Santo collega i siti, passando da botteghe che lavorano la foglia d'oro. Concludete al Caffè Pedrocchi verso le 15: quando la luce ricrea sui bicchieri la palette del Battistero. La Padova Card (che si ripaga con due ingressi) è valida per tutti e tre i siti.
Fotografare gli affreschi: trucchi per colori perfetti
Il nuovo impianto LED del Battistero, studiato per i pigmenti restaurati, richiede accorgimenti fotografici. Un trucco: bilanciare il bianco usando la colonna grigia vicino all'ingresso. Al mattino, usate ISO 400 e misurazione parziale sull'abside; al pomeriggio, concentratevi sulla scena del Paradiso. Chi non ha attrezzatura può noleggiare fotocamere mirrorless da Foto Veneto (Piazza delle Erbe), già preimpostate. Il flash è vietato: i filtri UV che proteggono gli affreschi alterano i colori nelle foto non autorizzate.